L’autoguarigione è un processo attivo che richiede impegno e conoscenza. In questo articolo troverai una raccolta di pensieri e pratiche che ti aiuteranno nel tuo percorso di autoguarigione spirituale.
L’Essere Umano fin dai tempi più remoti ha cercato in lungo e in largo i rimedi per le proprie malattie, per guarire da tutte quelle sofferenze che si esprimono attraverso il corpo la mente e lo spirito. Ha compiuto pellegrinaggi, viaggi in località miracolose, incontri con Guru e Maestri Spirituali, con luminari della medicina e medium, chiaroveggenti e stregoni, tutto pur di trovare il “rimedio” ai propri malanni, ai propri disturbi, alle proprie patologie.
Sin dall’antichità ogni disturbo fisico, psichico e mentale ha espresso una difficoltà che l’essere umano fatica ad accettare. Possiamo parlare della malattia come simbolo di conoscenza di sé e di responsabilità delle proprie scelte di vita.
Partendo da questo presupposto possiamo dedurre che ci sono una serie di tecniche, esercizi e informazioni che ognuno può prendere come strumento di autoguarigione e di consapevolezza di sé.
La pratica, l’esperienza, rimane l’unica possibilità di verificare quanto detto sopra, possiamo capire solo dopo aver fatto esperienza e se ci discipliniamo riusciamo anche a trasformare una sofferenza in un atto di fede nelle nostre capacità e nei nostri talenti qualunque essi siano.
Facciamo un esempio
Luigi va al lavoro tutte le mattine con un senso di soffocamento inespresso che in un dato momento si manifesta in attacchi di panico e magari nei momenti più impensati, soprattutto quanto è rilassato e disposto a lasciarsi andare. Rimane totalmente confuso e tremendamente spaventato, non sa il perché e fatica a capire cosa gli sta succedendo, comincia a temere questi momenti e la sua attenzione ora è spostata verso un possibile attacco di panico.
A cosa è servito l’attacco di panico? A spostare l’attenzione di Luigi su sé stesso, mentre prima era totalmente privo di attenzione sul suo stato di malessere causato dalla sensazione di “soffocamento” mentre va al lavoro tutte le mattine.
L’attacco di panico lo ha costretto a “svegliarsi” per accorgersi del suo senso di soffocamento vissuto nel suo luogo di lavoro, ed è possibile che ora Luigi cominci a farsi delle domande e a ricercare momenti da dedicare a sé stesso, magari scoprendo un certo tipo di respirazione, oppure una tecnica meditativa di rilassamento psichico. Tutto il suo mondo ora ha ricevuto un’informazione dall’attacco di panico e Luigi è costretto a portargli la sua attenzione.
L’utilità degli esercizi di rilassamento, meditazione e autoguarigione per scavare in profondità
Comincia quindi una ricerca su quali possono essere gli strumenti che può utilizzare per riuscire a trasformare gli attacchi di panico, o meglio per fare in modo che smettano il prima possibile.
Un aiuto può essere dato da un professionista, come un Counselor, un Operatore del Benessere o uno Psicologo. Può, inoltre, prima di tutto, porsi delle domande che lo aiutino ad accorgersi del suo stato di malessere ed eventualmente cominciare un percorso di conoscenza di se stesso scoprendo una serie di tecniche ed esercizi utili ad approfondire ciò che gli attacchi di panico portano come messaggio subliminale. Gli esercizi, le tecniche di rilassamento e la meditazione possono essere dei grandi strumenti di lavoro se vengono conosciuti ed utilizzati su di sé.
Vogliamo qui condividerne alcune utili a chi vuole farne esperienza per arrivare a verificare la potenzialità di autoguarigione.
Quali pensieri attivano il processo di autoguarigione?
Pensare, esercitare l’attività del pensiero, cioè l’attività psichica per cui l’uomo acquista coscienza di sé e del mondo in cui vive “penso, dunque sono, in latino – cogito, ergo sum” principio fondamentale della filosofia di Cartesio che si allaccia perfettamente a ciò che è insito nella ricerca dell’uomo.
Il vocabolario etimologico ci viene in aiuto dandoci un’ampia informazione sul verbo pensare che apre una porta su di un mondo vastissimo, introducendo l’azione mentale del creare un pensiero, cioè un’immagine dalle tante possibili definizioni.
Pensare è creare un pensiero che sia forma e azione insieme, dando vita ad una serie di simboli i quali racchiudono in sé più informazioni e possibilità di espressione.
La tipologia del pensiero porta ad una scelta fra due modalità, pensiero positivo e pensiero negativo. Viene naturale orientarsi verso il pensiero positivo che annuncia già un processo verso la propria auto- guarigione, mentre il pensiero negativo denota la responsabilità di aver creato un senso di sofferenza e dolore, di rabbia e delusione e quindi di alienazione.
Pensiero positivo e pensiero negativo
Soffermiamoci su questi due punti, pensiero positivo e pensiero negativo. Prendiamo in considerazione la legge degli opposti e osserviamo l’azione che si muove su due punti totalmente opposti. Come se fossimo davanti ad un bivio e dovendo scegliere la direzione ci fermiamo a riflettere: Da quale parte andare, verso la via che segna il pensiero positivo o verso la via che segna il pensiero negativo?
Se scegliamo la via del pensiero positivo possiamo trovare a nostra disposizione una serie di pensieri di cui riportiamo qualche esempio:
“La migliore preparazione per domani è fare il tuo meglio oggi.”
(H. Jackson Brown Jr.)
Immaginiamo di sentirci continuamente in ansia per ciò che ci riserva il futuro, un esame da dare, cercare un lavoro, la rata del mutuo che scade, la fine di una relazione, un cambio di casa ecce cc. La frase sopra indicata ci parla di portare il pensiero a ciò che possiamo fare oggi per migliorare la nostra possibile situazione domani.
“Inizia da dove sei. Usa quello che hai. Fai quello che sei capace di fare.’’
(Arthur Ashe)
Pensare a dove ti trovi in questo momento, usando quello hai a disposizione, facendo quello che sai fare, comprendi così che stare nel qui ora è l’unico modo possibile per attivare un processo di autoguarigione.
Gli ostacoli sono quelle cose spaventose che vediamo ogni qualvolta distogliamo lo sguardo dalla nostra meta.” (Anonimo)
Conosci già i Fiori di Bach? Sapevi che possono aiutarti a sbloccare un pensiero positivo e ritrovare ottimismo, vitalità e gioia di vivere? Leggi il nostro approfondimento per saperne di più.
Possibilità: pensieri positivi creati con la mente per l’autoguarigione
Ogni pensiero è un’immagine creata attraverso l’azione del pensare, lo abbiamo anticipato, ora vogliamo entrare in questa azione di pensare e portare l’attenzione all’obbiettivo che può essere l’autoguarigione, possiamo creare una serie di immagini che sono di ostacolo al nostro obbiettivo finale ma, possiamo con la nostra mente creare una serie di immagini che sono possibilità, chiamati pensieri positivi, le quali ci portano a raggiungere la meta. Ecco che abbiamo ben chiaro l’uso della nostra capacità di pensare, una potente arma che purtroppo pochi sanno usare. È necessario addestrare questa capacità e farne buon uso per aumentare la nostra capacità di autoguarigione.
Il pensiero è collegato inevitabilmente ad un’immagine, l’immagine viene creata attraverso questa azione. Riordinando la materia invisibile che sta tutta attorno a voi dimenticate, superficialmente, di compiere un atto formativo mentre passate da una parola all’altra ha una grande importanza, perché parafrasando le situazioni, vi accorgete che state materializzando ciò che nella vita vivrete.
L’attitudine alla sofferenza, al dolore e alla vanagloria è stata innestata dentro al vostro stile di pensare. Questo stile ha portato a tante guerre e a dolori inutili.
PENSARE
Se desideri ricevere ulteriori spunti di riflessione sul potere di autoguarigione spirituale che la nostra mente possiede, scopri “Il Libro”, il manuale di Autoguarigione Spirituale scritto da Catia Massari e Valerio Tomassini.
Attraverso quali esercizi la mente può guarire il corpo?
Difficile dire con sicurezza quali sono gli esercizi più utili da usare perché la mente possa guarire il corpo, di certo possiamo affermare che gli scienziati ancora oggi non conoscono le potenzialità della mente umana e difficilmente possono verificarne le potenzialità in quanto l’essere umano è ancora lontano dal raggiungere questa meta, semplicemente perché ha abbandonato la parte più potente di sé, la parte spirituale. Ogni esercizio può avere una grande e possibile capacità di guarire il corpo quando si avvale della sua parte più potente la quale risiede nel profondo del proprio Essere.
Imparare ad utilizzare la tua voce sarà uno degli strumenti che ti sarà dato per entrare in maniera naturale nel Suono del Mondo.
La tua voce: strumento naturale di autoguarigione energetica
Modulare la tua voce sarà uno dei grandi insegnamenti che riceverai. Ogni suono è destinato a creare una forma, ogni forma è un’organizzazione dell’energia quantica che è tutta intorno a voi. Con i suoni ordini ciò che è disordinato, ciò che viaggia liberamente da un punto all’altro dell’universo. Per ordinare la materia utilizziamo i suoni, così si crea e si trasforma la vostra realtà. Impara ad usare la tonalità della tua voce.
La mente può guarire il corpo se traduciamo in suono l’immagine che si crea con l’azione del pensiero. Il suono ordina la materia attraverso la vibrazione, abbiamo l’esempio dei mantra che attraverso il suono ripetitivo, tono- vibrazione – frequenza, danno un’informazione alle cellule di tutto il corpo, la mente viene messa a servizio del suono. I pensieri hanno un suono di una tonalità non udibile con l’orecchio fisico, ma udibile dalle cellule di tutto il corpo fisico, usare la voce per dare vita ai pensieri può essere un esercizio utile all’autoguarigione energetica.
Possiamo trovare una lontana espressione di questo principio nel proverbio “Canta che ti passa”. Canta che ti passa è un modo di dire molto diffuso nella lingua italiana colloquiale. È un invito a non spaventarsi e a curare le preoccupazioni e i timori con il canto.
Come funzionano le diverse tecniche mentali di autoguarigione?
Le teorie più avanzate sostengono che le connessioni mente-corpo-eventi-malattia-guarigione possono essere impostate in modo armonico, aumentando notevolmente la durata e soprattutto la qualità della vita degli individui. In situazioni di disequilibrio, la mente potrebbe innescare lei stessa la patologia, mettendoci per così dire “in sicurezza” rispetto ad una situazione stressante. Alla base di ogni tecnica mentale c’è la volontà di spostare l’attenzione dell’individuo alla positività dell’evento accaduto scegliendo un’immagine più costruttiva che distruttiva. Parlare di autoguarigione e di curarsi con la mente non può prescindere da una breve illustrazione dell’effetto placebo. Test clinici comprovati dimostrano che una percentuale altissima di pazienti guarisce quando riceve un finto trattamento, perché questo avviene? Ciò accade perché la pseudo-cura innesca convinzioni positive che intervengono sulla fisiologia del corpo.
L’effetto delle convinzioni negative sull’autoguarigione mentale
Convinzioni positive sono pensieri positivi, consideriamo anche l’effetto “Nocebo” a questo punto, perché per la legge degli opposti insegna che viviamo in un mondo duale e che ogni volta noi scegliamo una strada piuttosto che l’altra. Le convinzioni negative producono effetti fisiologici negativi, che arrivano a ostacolare i naturali strumenti di autoguarigione di cui siamo dotati?
A questo punto sorgono una serie di domande: “E se non volessi guarire? – Se la situazione in cui mi trovo l’ho creata per un desiderio, per una volontà, per uno scopo puramente egoico?” un semplice esempio può aiutarci a capire. Alla banale domanda “come stai”, alcune convenzioni sociali tendono a rispondere automaticamente in una serie di modalità tutte molto simili, dal “così, così” al “tiriamo avanti”, “non c’è male”.
Facciamo notare che nel “non c’è male” la mente viene ingannata dalla negazione, che è un’astrazione complessa mentre la mente egoica è letterale e si focalizza su “male” senza prendere assolutamente in considerazione “non c’è”. Una delle regole dell’autoguarigione mentale è evitare le doppie negazioni e trasformare il “non c’è male” in “va meno bene” così da rendersi pienamente conto della negazione di bene che c’è nella frase e divenire consapevoli di quanto le nostre parole creano la realtà. Quindi l’effetto placebo esiste e ed è verificato scientificamente e può essere attivato con un atteggiamento mentale positivo:
Le Leggi saranno date sulla base delle nuove risorse che arriveranno ad ognuno di voi attraverso il sollecitamento delle proprie vibrazioni e frequenze. Sollecitate la vostra materia, il vostro corpo. Alzate le vostre vibrazioni e frequenze, dimostrate chi veramente siete e portate ad adempimento il vostro destino. Una delle Leggi comporta la trasformazione dell’odio, questa sarà la prima legge.
Smettete di odiarvi e di odiare
Smettete di riempire il vostro cuore con sentimenti che generano continuamente baccelli di odio. Questo non è un invito, questa è la Legge.
Trasformerete i vostri Cuori come chiavi accessibili per una nuova risorsa, per una nuova informazione che vi porterà ad attingere direttamente dalla fonte.
Tutto quello che vi serve per crescere:
nessuno più sarà padrone delle vostre menti,
nessuno più sarà padrone dei vostri cuori,
nessuno più sarà padrone delle vostre passioni,
così è detto. L’Essere Umano
inchinandosi al Dio Vivente – Vivrà –
Tratto da “Il Libro” Manuale di Autoguarigione Spirituale – IO SONO
Come abbiamo potuto osservare nella frase “Smettete di odiarvi e di odiare” l’assenza della doppia negazione rende chiaro l’azione da intraprendere che è assolutamente positiva. L’autoguarigione mentale pone l’attenzione su un’azione concreta e pensieri semplici. L’invito poteva essere “amatevi e amate” invece abbiamo usato una frase con un chiaro richiamo alla negatività, l’odio, ma in modo positivo, ed è così che le tecniche di autoguarigione mentali funzionano, trasformando in azioni il pensiero.
Quali sono i pensieri più significativi per stimolare l’autoguarigione con la meditazione?
Meditare: dal vocabolario Treccani – Etimologia. Il verbo latino mĕdĭtor, che è all’origine del moderno meditare, fu adottato per tradurre in latino il termine greco melete, presente nella versione in greco della Bibbia. Melete ha il significato di ponderare, riflettere, contemplare.
Se facessimo un piccolo gioco di parole e prendessimo la parola Meditazione e la dividessimo in senso compiuto avremmo: Medita – Azione o Azione Meditata. Partendo da questo presupposto poniamo l’attenzione a cosa facciamo quando “ meditiamo”: ci sediamo o stendiamo in una postura adatta, nel silenzio o con della musica rilassante, con luce soffusa e un incenso a pulire l’ambiente da qualche energia nefasta, poi chiudiamo gli occhi e portiamo l’attenzione all’azione più importante…
La respirazione
Ecco che, dando attenzione all’aria che portiamo dentro di noi, la quale ha un componente per noi importantissimo, l’ossigeno, riusciamo a nutrire tutte le cellule del nostro corpo e quindi tutti i sistemi che ci mantengono in vita, primo fra tutti il sistema respiratorio. La seconda azione legata alla prima è l’espirazione, il portare fuori dal nostro corpo l’anidride carbonica che è lo scarto del nostro corpo, lo scarto di tutte le tossicità accumulate nell’intero sistema. Ora mentre siamo in ascolto di un semplice respiro ci accorgiamo che stiamo facendo un’azione importantissima per la nostra vita, diciamo la più importante “RESPIRARE”.
Pensiamo a quanto un’azione così importante viene relegata ad un semplice e inosservato movimento, SENZA ACCORGERSI CHE è la fonte della vita stessa, in un respiro è racchiusa una vita intera. Ora l’Azione Meditata è accorgersi di questo semplice movimento che ha quattro tempi, uno ricettivo “ in-spiro” e uno attivo” e-spiro” poi fra una inspirazione vi è una pausa che dà la possibilità all’aria/ossigeno di arrivare a tutti gli estremi del corpo, ossigenando le cellule delle ossa, dei muscoli, dei tendini, dei nervi, degli organi, del cervello, della pelle, azionando tutti i sistemi i quali collaborano fra loro per mantenere la macchina uomo in salute e in funzione.
L’espirazione porta fuori tutto il materiale tossico e di scarto presente nelle cellule che verrà espulso all’esterno, ma la meraviglia di questa azione sta nell’accorgersi che se per un corpo umano l’anidride carbonica è scarto, per il mondo vegetale è ossigeno, osserviamo la grandiosa manifestazione di perfezione in questo scambio, fra vegetali e animali, lo scarto del vegetale diventa nutrimento per l’animale e viceversa.
Gli occhi chiusi
Mentre con gli occhi chiusi rimaniamo ad accogliere in un respiro tutto questo, ci accorgiamo che la fonte della guarigione parte dal respiro. Una inspirazione ci ha portato alla vita e una espirazione ci porta alla morte, tutta una vita in un respiro. Dopo aver espirato tutta l’anidride carbonica presente nel nostro corpo rimaniamo in una pausa di vuoto per alcuni secondi, così da svuotare totalmente il corpo fin nel profondo, dando la possibilità ad ogni cellula di riversare il proprio scarto totalmente. Ascoltare il corpo che rimane per qualche secondo in assenza di aria e decidere di portare nuovamente aria all’interno del corpo mostra un atto di presenza. Una semplice respirazione che diventa una meditazione, perché tu sei presente all’azione che stai vivendo. La guarigione avviene nel momento stesso in cui tu prendi consapevolezza di ciò che ti sta accadendo, MEDITARE – PONDERARE – RIFLETTERE – CONTEMPLARE potremmo dire più comunemente ACCORGERSI.
Quando io porto l’attenzione al mio respiro posso accorgermi che fatico a rendere l’azione “respirare” fluida e armonica, il corpo è teso, il diaframma è chiuso, e la mia mente genera tutta una serie di immagini che mi portano fuori dal mio corpo, a quel punto riprendo il controllo della mia mente e la riporto al respiro e alle sensazioni che in quel momento sto vivendo dentro di me.
Posso portare il mio respiro in un punto preciso del mio corpo, dove sento maggiore la tensione ed immagino di inspirare ed espirare proprio da quel punto, l’intenzione è di rendere sempre più fluido e profondo il respiro.
Il potere dei pensieri nella meditazione per l’autoguarigione
L’autoguarigione viene stimolata attraverso una continua Azione Meditata, cioè PONDERATA, PENSATA, CONTEMPLATA. Abbiamo potuto constatare che meditare è un’azione, una vera presa di coscienza, con lo scopo di rimanere continuamente centrati e ben attenti a ciò che stiamo facendo in quel preciso momento. È così che ci accorgiamo del potere della mente, del pensiero che ha una forza straordinaria. Contattando quella parte di noi che risponde a “IO SONO”, quell’osservatore che osserva l’osservato e che comincia a prendere atto di ciò che sta accadendo dentro di lui e fuori di lui, possiamo creare l’immagine del nostro corpo in salute, totalmente sano, sentirne la forza e la quieta tranquillità, portare quell’immagine sempre più nel dettaglio, chiara e nitida dentro la nostra mente, l’immagine sorridente e gioiosa della nostra persona mentre gode del suo stato di salute.
“Ci sono sistemi all’interno dei vostri corpi che sono ancora dormienti; saranno attivati durante la vostra crescita. Vi evolverete attraverso vari passaggi di coscienza. Nel momento in cui vivrete l’ultimo traguardo, che è la morte di uno stato, vi troverete sulla soglia di un passaggio per entrare in un’altra dimensione. In ogni tempo e in ogni era ci sono state porte e passaggi di cui voi non siete a conoscenza. Nello spostamento dalla veglia al sonno attraversate una soglia. Dovreste prepararvi la sera per questo passaggio. Dalla notte al giorno, dal sonno alla veglia.”
Tratto da “Il Libro” Manuale di Autoguarigione Spirituale – IO SONO
Quando compiamo il passaggio dalla ispirazione alla espirazione noi compiamo un passaggio dalla vita alla morte, dalla veglia al sonno, dal giorno alla notte, noi attraversiamo una soglia che ci porta sempre più in profondità. Nella meditazione succede proprio questo, compiamo una serie di passaggi che se fatti consapevolmente portano all’autoguarigione spirituale, la quale poi si riflette su quella materiale.
Verifichiamo invece di credere, cominciamo a prenderci la responsabilità delle scelte che in ogni momento facciamo e diamo valore a ciò che veramente siamo “Esseri in Potenza”.