Autoguarigione del corpo e spirituale: le differenze | Eidos
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Autoguarigione del corpo e spirituale: le differenze

autoguarigione del corpo

Quando si parla di Autoguarigione entriamo in un campo molto vasto, perché comprende più parti dell’Essere Umano, il corpo e lo spirito, che sono in connessione e comunicazione fra loro, anche se non ce ne rendiamo conto.

La nostra società culturale ha attraversato, negli anni, diversi stadi di conoscenza che, ad oggi, sotto molti aspetti, sono totalmente sconosciuti. È il caso della scienza medica che, attraverso sofisticati strumenti, ha la possibilità di “vedere” attraverso la superfice del corpo fisico il suo interno. Porta fuori le immagini di organi, ossa, fluidi e tutto ciò che nel momento è in grado di osservare. Partendo da questo presupposto possiamo ricostruire la storia delle nostre origini.

 

La necessità dell’uomo di rappresentarsi sin dagli albori della civiltà

Troviamo testimonianza delle prime immagini del corpo fisico su una parete di roccia della grotta di Gargas, in Francia, dove vi è tracciato il profilo di una mano fatto con dell’ocra rossa che poi si ripete un centinaio di volte. All’interno della stessa caverna ci sono altre immagini stilizzate che rappresentano gli organi sessuali di uomini e di donne. Questo materiale scoperto dagli archeologi è stato datato a circa tremila anni fa, sono fra le più antiche rappresentazioni scoperte a oggi. In altri siti preistorici sono state rinvenute statuine che rappresentano figure di donne con grandi seni e fianchi larghi, chiamate “Veneri steatopigie del Paleolitico”.

Fin dall’inizio della sua storia l’uomo ha sentito la necessità di rappresentarsi, di disegnare, di fissare, di riprodurre un’immagine del proprio corpo fisico e l’immagine che si ha degli altri e che ci permette di percepirli. Si tratta di comprendere che ogni raffigurazione và contestualizzata nel periodo storico in cui è stata riprodotta e che è assoggettata ai valori e ai conflitti tipici di un’epoca. In questa pratica figurativa l’immaginario e la mitologia hanno avuto un ruolo decisivo, in quanto appaiono importanti i legami con l’arte, con la magia e con la religione. Il corpo fisico è stato sempre visto come una realtà composta di elaborati sistemi simbolici, come sostiene Leroi – Gourhan 1976. Fin dalla preistoria le raffigurazioni dell’uomo hanno obbedito “a un sistema estremamente complesso e ricco, molto ricco e molto più complesso di quanto non si fosse immaginato”.

 

Il corpo fisico come espressione diretta delle nostre sensazioni e percezioni

Il corpo fisico non è solo uno strumento di espressione tramite le parole o i gesti, ma è esso stesso un’espressione diretta e suggestiva delle proprie sensazioni e percezioni. L’uomo si è “immaginato” e si è “rappresentato” attraverso dei disegni e ha sancito la propria comunicazione attraverso delle immagini che chiamiamo Arte.

Questa comunione ha portato l’uomo a misurarsi con una rappresentazione di sé stesso, che è più soggettiva che oggettiva. Raffigurandosi ha cercato di definire sé stesso, il suo mondo, la sua identità. L’uomo è immerso in un sistema da cui riceve costantemente nutrimento per poter continuare a vivere: Aria, Acqua, Fuoco e Terra. Senza questi elementi egli cesserebbe di esistere, eppure, sembra dissociarsi da tutto ciò. Si sente un’entità separata dalla natura in cui è completamente immerso.

Ora cerchiamo di capire di quale corpo parliamo:

  • Di un corpo interno, di cui sentiamo la presenza, ma che fatichiamo a raffigurarci.
  • Di un corpo esterno che vediamo solo in parte e che per il resto immaginiamo.
  • Di un terzo corpo, quello percepito dagli altri.

 

L’immagine del corpo

Il corpo nei secoli ha attraversato diverse rappresentazioni che erano lo specchio di una idea del mondo. Dalle figure preistoriche a quelle egizie, dalla bellezza dei greci ai tratti grotteschi e deformati di una certa espressione medievale, dagli impressionisti alla visione scomposta del cubismo. L’immagine del corpo non può, quindi, prescindere da un’idea dell’uomo come entità fisica e vivente.

Questa considerazione ci porta alle origini della medicina, che è al tempo stesso arte e scienza, nata per aiutare l’uomo e costretta in tutta la sua storia a confrontarsi con una realtà materiale da comprendere, definire, interpretare.

Una riflessione può portarci a tentare di indagare sui rapporti esistenti fra la rappresentazione “Arte” e il rappresentato “Scienza”. È utile per capire se le rappresentazioni del corpo fisico, sano o malato, abbiano avuto delle ripercussioni sulle stesse concezioni scientifiche e mediche.

L’interdipendenza fra rappresentazioni e scienza è un dato acquisito nel nostro mondo attuale. Ogni settore scientifico, negli ultimi anni, in conseguenza del progresso tecnologico, ha a disposizione una serie di strumenti utili alla visualizzazione di immagini. Si va dalle scienze biomediche a quelle della terra, dell’universo, fino a quelle sociali o cognitive.

La medicina, in particolare, si è avvantaggiata, per prima e in maniera più diretta di altre discipline ad attingere dalle immagini che le strumentazioni tecnologiche sono riuscite a mostrare, pensiamo ad esempio alla possibilità offerta dallo scanner a raggi X, o dalle immagini date dalla risonanza magnetica nucleare, che mostra la morfologia interna del corpo umano.

Scrive il biologo J.P Changeux

“Lo scienziato non è un demiurgo.  [s. m. [dal lat. demiurgus, gr. δημιουργός «artefice, ordinatore», propr. «lavoratore pubblico», comp. di δήμιος «del popolo» e ἔργον «opera»].  Artigiano della conoscenza, costruisce modelli, strumenti mentali che proietta sul mondo esterno e sull’uomo stesso. Egli si ispira, spesso inconsapevolmente, a miti e credenze nei quali è immerso. Non sfugge alle pressioni sociali, alle forze economiche, alle ideologie”

 

Afferma anche:

“Il cammino della scienza è quello di un dibattito collettivo, aperto e critico: essa procede per prove ed errori, improvvisazioni sconcertanti, atteggiamenti fermi seguiti da esitazioni, incomprensioni poi illuminazioni, razionalizzazioni in un continuum… Non vi è alcuna pretesa al sapere assoluto o a una qualche verità senza imperfezioni… Il lavoro dello scienziato ha analogie in molti punti con quello dell’artista, il percorso artistico si sviluppa in contrappunto, e non in parallelo, all’evoluzione della conoscenza scientifica… Artisti e scienziati di tutti i tempi mirano a produrre rappresentazioni che rinnovano la nostra inquietudine sul mondo e l’umanità.”

 

L’Autoguarigione del corpo e spirituale partono da una conoscenza a 360° di noi stessi. Conoscere l’Anatomia Fisica e Simbolica ci aiuta a valutare le potenzialità biologiche del corpo fisico che, attraverso la sua espressione simbolica, ci comunica, attraverso il sintomo, un chiaro messaggio di richiamo a come stiamo vivendo in quel preciso momento la nostra vita. Questa conoscenza può aiutarci a trovare la modalità più adatta per superare un momento critico che ci procura un forte stress e disagio emotivo.

 

Mente sana in corpo sano

La scienza è arrivata a scoprire una connessione fra il corpo fisico/biologico e le sue manifestazioni esterne. Ha preso in considerazione gli aspetti mentali ed emozionali del corpo, interagendo con il corpo spirituale. Le tecniche o discipline come la meditazione, lo yoga, la mindfulness e la visualizzazione aiutano a portare l’attenzione dell’individuo al sentire, al percepire, scoprendo un atteggiamento più soggettivo che oggettivo.

Ora è in corso una sfida fra la conoscenza del corpo fisico/biologico, mentale, emozionale e spirituale. “nasce prima l’uovo o la gallina”? Come possiamo appurare da dove il tutto ha inizio in un percorso di autoguarigione? Avviene prima l’autoguarigione del corpo o quella spirituale? Quali prove abbiamo che l’una venga prima dell’altra?

L’essere umano, il ricercatore, lo scienziato, l’artista che c’è in ogni individuo ha cercato di dare risposte esaurienti alle tante domande che erano importanti per la crescita evolutiva della specie umana. Molte volte ha dovuto arrendersi, tornare indietro, ricominciare e ascoltare.

Tutto porta ad un unico punto. La conoscenza di chi veramente siamo. Per questo motivo sia le discipline fisiche che le discipline esoteriche portano ad un unico fine: l’autoguarigione nella sua totalità, spirito e corpo: “Mente sana in Corpo sano”.

Nel nostro libro, il Manuale di Autoguarigione Spirituale, abbiamo voluto raccogliere diversi spunti per aiutarti ad accorgerti dell’estrema importanza del lavoro interiore. Solo la continua ricerca ed esercizio vi condurranno a conoscere e a sacralizzare l’IO SONO, la Volontà, l’Essenza più pura e più profonda dell’ESSERE Umano.

 

Come accelerare l’autoguarigione del corpo con la disciplina PNEI

Sulla base di quanto detto sopra dal biologo J.P. Changeux possiamo dedurre quanto il corpo fisico biologico sia interconnesso con altri aspetti di sé: il corpo mentale, emozionale e il corpo spirituale.

Diversi studi hanno dimostrato che le tecniche mentali possono:

  • ridurre lo stress
  • rafforzare il sistema immunitario
  • diminuire il dolore
  • accelerare la guarigione delle ferite

 

La disciplina chiamata PNEI ne dà una esauriente spiegazione. Si occupa della relazione fra cervello, sistema endocrino, sistema immunitario e sistema neurovegetativo.

L’idea del corpo, che costituisce il nostro osservatorio e strumento di indagine, non è facilmente definibile. All’interno del corso della nostra accademia si parla della storia del corpo umano in modo piuttosto aperto. Teniamo conto delle varie componenti e influenze, ad esempio, di carattere sociale o economico. È impossibile, infatti, parlare di corpo se lo separiamo dal contesto sociale in cui nasce.

 

L’uomo e la malattia secondo Mirko Drazen Grmek

Scrive Grmek, noto storico della scienza e della medicina:

“La malattia in generale e tutte le singole malattie sono dei concetti che non derivano come tali immediatamente dalla nostra esperienza. Sono modelli esplicativi della realtà e non elementi costitutivi di questa. In breve, le malattie non esistono veramente che nel mondo delle idee.”

 

Grmek considerava l’uomo e la società come degli enti composti da elementi corporei e psichici che come delle particelle nascono, vivono, crescono e muoiono. La storia della medicina fin dai tempi più antichi è soltanto una lotta per alleviare il peso della “malattia” e per procrastinare la morte e non certo per eliminarle.

Secondo Grmek la salute fisica e mentale dell’uomo passa anche attraverso l’accettazione di questa semplice e profonda certezza.

“La malattia in generale e tutte le singole malattie sono dei concetti che non derivano come tali immediatamente dalla nostra esperienza. Sono modelli esplicativi della realtà e non elementi costitutivi di questa. In breve, le malattie non esistono veramente che nel mondo delle idee”. Grmek 1983, p.12

 

Sulla base di questo pensiero potremmo quindi dire che dal mondo delle idee all’immaginario il passo è esiguo.

Le tecniche mentali e fisiche che utilizziamo portano all’accettazione del processo in atto e alla sua finalizzazione, che è appunto la guarigione come accettazione dell’esperienza della vita. Facendo questo noi ci mettiamo nel ruolo del protagonista della storia osservando in modalità distaccata il proprio ruolo senza diventare “il ruolo”.

 

Il concetto di malattia nella storia

Il concetto di malattia varia secondo le aree geografiche, secondo la realtà patologica di un determinato momento storico, lo abbiamo visto con il Covid, secondo il livello della conoscenza scientifica raggiunto da una data società. Nel corso dei secoli i metodi per curare sono stati molteplici, c’è il rischio di perdersi, di smarrirsi nell’infinita gamma delle variabili, dallo starnuto agli sbadigli, dal caldo al freddo, dalla qualità dell’aria all’alimentazione, dalla saliva all’urina, dall’equilibrio o squilibrio degli umori.

 

Com’è fatto l’“Essere” “Umano”

Abbiamo ampiamente parlato di come il corpo è stato immaginato, descritto, disegnato, dipinto, scolpito, fatto a pezzi con l’autopsia, pesato, misurato. Ora rimane da valutare cosa serve per stare “meglio” fisicamente! E qui sorge la domanda: ma l’essere umano che ha nella sua presentazione due descrizioni: Essere e Umano, come è fatto?

La parte Umana, quindi il corpo fisico e le sue “malattie”, è stata analizzata con tante modalità, ma, dell’Essere, cosa ne sappiamo in verità?

Per comprendere questo è necessario valutare altri aspetti e altre conoscenze. Lo sapevano bene i popoli antichi come i Greci, che, attraverso la rappresentazione teatrale, riuscivano a evitare situazioni politiche incresciose.

 

Uno strumento eccezionale: il linguaggio

Il potere dell’immaginazione è inimmaginabile. Sembra un gioco di parole e lo è. La “Parola” ha un’enorme potere immaginativo e formativo. Le parole comunicano le nostre idee, le nostre convinzioni, le nostre emozioni. Se usate in modo appropriato sono in grado di modificare enormemente la percezione delle cose e delle esperienze. È così che scopriamo che l’uomo dispone di uno strumento eccezionale: il linguaggio. Non sempre, tuttavia, siamo consapevoli delle cose meravigliose che si possono fare utilizzandolo in modo attento, preciso consapevole.

Ogni parola che scegliamo per descrivere le nostre esperienze influenza la nostra stessa esperienza di vita. Cambiando il nostro vocabolario possiamo esercitare un potere immenso: noi diventiamo ciò che diciamo.

Alcune parole che ci sono state dette in un preciso momento della nostra vita hanno condizionato il nostro “Essere” e di conseguenza la visione che abbiamo di noi stessi. Questo ha creato una serie di ferite che rimangono latenti in noi, che cristallizzano fino a provocare quegli effetti collaterali che chiamiamo “Mal-Essere”.

Ecco che cominciamo ad introdurre ed integrare quella parte che prendiamo poco in considerazione nei tanti aspetti della nostra vita. Come se fossimo totalmente addormentati nella materia. Un po’ come i minerali che hanno un lento movimento interiore impossibile vedere esteriormente. La stessa cosa accade al corpo umano: tutto dentro di noi si muove ma noi esteriormente non possiamo vederlo. Possiamo sentirlo, ma solo se vi portiamo attenzione. E questo accade solo se utilizziamo la nostra mente in maniera disciplinata.

 

La meditazione e le altre tecniche per l’autoguarigione del corpo

Molti personaggi illustri hanno dato il loro contributo al disciplinare la mente, creando tecniche che la ammaestrano, impedendole di spaziare senza una meta precisa in lungo e in largo come di solito fa.

Le tecniche più comuni sono:

  • Meditazione
  • Respirazione Controllata
  • Yoga
  • Mindfulness
  • Visualizzazione

 

Gli obiettivi principali di queste tecniche sono:

  • Diminuire il dolore
  • Ridurre lo stress
  • Rafforzare il Sistema Immunitario
  • Accelerare la guarigione delle ferite

 

È necessario ora precisare che il corpo fisico “Umano” è totalmente legato al corpo spirituale “Essere” anche se poche volte facciamo questa associazione.

Abbiamo imparato attraverso alcune informazioni ricevute, a vivere secondo i dettami del nostro tempo che mal si presta ad una visione olistica e universale del Tutto, se non attraverso delle teorie nate da processi intellettuali, che hanno ben poca sostanza se rimangono, appunto, teorie.

 

Il potere dell’autoguarigione del corpo

È tempo di allargare i nostri confini mentali che bloccano il divenire in Essere di questo Eroe che ognuno di noi è, utilizzando strumenti che tutti noi abbiamo a disposizione, il potere dell’autoguarigione del corpo. È necessario compiere un ultimo atto di volontà. Dopo il pensiero e il sentire viene la volontà che da forma a tutto ciò che forma non ha.

Vogliamo autoguarirci?

Bene, è necessario fare azioni che portino a questo nostro desiderio, a questa nostra vera volontà.

Perché è necessario anche ammettere che molte volte “non” vogliamo guarire, tendendo a procrastinare nel tempo situazioni che ci fanno soffrire ma che fatichiamo a trasformare.

“Volere è Potere”

 

Dando atto ad un’azione semplice come una respirazione, una parola, un’immagine, un movimento, possiamo fare quel primo passo che potrà sbloccare quelle paure che ci impediscono di vivere in salute e armonia la nostra vita.

Secondo Jospeph Campbell (1949) Il Viaggio dell’Eroe è la narrativa originaria, il “monomito” da cui si dipartono tutte le altre (miti, fiabe, leggende). Questa struttura rispecchia il viaggio nella vita di ogni individuo. Ma soprattutto rappresenta un archetipo della trasformazione: l’eroe ritorna dal suo viaggio cambiato e pronto per una nuova fase dell’esistenza.

 

Prevenire e curare ogni stato dell’Essere Umano attraverso la Teatroterapia Immaginale

Il Viaggio dell’Essere Umano ha necessità di un corpo fisico insieme ad un corpo spirituale e l’arte in tutte le sue espressioni, che è immagine, fa da collante. È necessario mantenere in salute, prevenire e curare ogni stato dell’Essere Umano, questo avviene anche utilizzando tecniche mentali che apportino il giusto contributo a che tutto questo accada, come, ad esempio, la Teatroterapia Immaginale.

Cara Catia,
Ti scrivo inanzitutto per RINGRAZIARTI🌹❤️
È da un paio di settimane che “casualmente” ho scoperto i tuoi oracoli del mattino e mi sto guardando le dirette passate e ora seguo con interesse e presenza.
Ovviamente sono capitati proprio in questo momento dove stanno/potrebbero Avvenire cambiamenti interessanti, momento in cui mi sento ancora più consapevole della vita e la mia strada si illumina sempre di più anche se ombre, dubbi, paure e giudizi e Ego vengono sempre a galla.
Sono qui perché voglio allenarmi ad osservare, a dire si alla mia anima e a trovare l’equilibrio accogliendo gli opposti. Proprio come parli nei tuoi video. Grazie per questo che dono che stai mettendo a disposizione per noi🙏💞

Sono felice in Germania e ancora di più perché sento una connessione potente con l’Italia e con te più che mai cara maestra. Davvero tante volte e anche più volte al giorno ti ringrazio nel mio cuore per tutto ciò che ho scoperto, imparato ed evoluto attraverso i tuoi insegnamenti e le tue pratiche.

Ho praticato Reiki alla mia coinquilina ed è stata meglio. Lo pratico al cibo e in altre occasioni. Anche al lavoro con i bambini o prima di dormire.

Il messaggio di oggi dell oracolo è guardacaso proprio quello che mi serve per ciò che sto vivendo.
La mia coinquilina è tosta ed è anche lei una maestra perché attraverso di lei vengono fuori emozioni antiche ma a volte è difficile perché mi arriva quella sensazione che lei “sa tutto” della vita e anche della mia e tocca tante corde delicate. Dice di essere una delle persone più positive che ci siano ma poi spesso si lamenta perché alcune sue aspettative non corrispondono e questo mi fa lavorare sui miei sensi di colpa e su ciò che invece io sono e i miei tempi che mi occorrono per evolvere.

Forse riuscirò a maggio a lavorare nell asilo nel bosco qua. Il mio sogno. E proprio quando si sta realizzando arrivano delle paure. Ed è interessante da osservare come ogni esperienza ha semplicemente i lati ombra e i lati luce come la luna ogni notte.

Le scelte per me sono sempre ardue e sto imparando che ogni scelta apre ad altre possibilità.

Lavoro poi sull’ironia. Prendo le cose un po troppo sulserio ultimamente mentre potrei vivere con molta più leggerezza.

È così bello il sentiero della vita e ora sono tornata a Trier e vivo proprio accanto al bosco e ogni giorno sono la a camminare e/o meditare.

Ti mando tanto Amore, anche a tutti a casa e alla tua associazione e accademia.

❤️🌹Aho🙏❤️💞

– Elena S. –

Nel 2013 vengo a conoscenza dell’Associazione il Richiamo di Catia Massari, decido di partecipare a una presentazione di cerchi di donne “Luna Rossa”. Quella sera decido di partecipare all’evento, è stata la scelta migliore che potessi fare per migliorare la mia vita. Catia mi è subito entrata dentro, la sua semplicità, il suo modo di esprimersi (fatti non parole) come dice sempre, poi il modo di presentare il progetto è stato per me un varco luminoso che si apriva. Da quel momento partecipo settimanalmente agli incontri: meditazione, reiki, cerchi di donne, viaggi sciamanici e tanti altri progetti. Catia in questi anni per me è stata un’insegnante, una guida, mi ha aiutato a comprendere la mia direzione, mi ha portato a fare chiarezza e comprende tante situazioni che mi causavano, dolore sia fisico, sia emozionale. Ad oggi la sensazione più forte è quella di avere imboccato la strada giusta per me. Catia in questo è stata la lanterna al mio fianco, pronta a sostenermi e a incoraggiarmi a trovare la mia direzione, il mio compito in questa vita. Grazie Madre di esserci sempre, un abbraccio di ❤️

– Monica N. –