Meditazione, di cosa si tratta?
Essere in grado di governare la propria mente diventando i padroni dei pensieri che si affollano continuamente nella testa è il desiderio di molti. Soprattutto di tutti coloro che, al giorno d’oggi, conducono una vita frenetica e movimentata. Meditare è una parola che deriva dal verbo latino “mederi” e significa medicare, misurare e pensare. E con il termine “meditazione” si intende una pratica che porta a una consapevolezza maggiore del “qui e ora” tramite tecniche di concentrazione diverse.
Sostanzialmente, il principale scopo della meditazione è quello di riequilibrare, ma anche misurare con la mente, riflettere e rivolgere la nostra attenzione al nostro animo.
Tramite questa tecnica si può arrivare a un dialogo profondo con Sé Stessi. Recuperando una relazione spesso sottovalutata ma di estrema importanza: quella con il Sé più profondo riscoprendo la propria vera natura senza i condizionamenti esterni. Tramite un percorso di Meditazione si può capire chi si è, crescere, evolvere e sviluppare.
Benefici della Meditazione
Nel tempo è stato dimostrato sempre di più come la Meditazione apporti innumerevoli benefici alla persona che la pratica. Sia nel rapporto con se stessi che con gli altri. Meditare stimola un effetto benefico che interessa sia il corpo che la mente. Chi pratica questa disciplina, in modo regolare, può notare il verificarsi di diversi vantaggi tra cui:
- Miglioramento delle prestazioni lavorative e apprendimento
- Acquisizione di una maggiore chiarezza interiore
- Ritrovo della fiducia in Sé Stessi
- Miglioramento della concentrazione e capacità di memorizzazione
- Ritrovo dell’armonia
- Capacità di sciogliere lo stress
- Aumento della produttività
- Riduzione degli stati depressivi
- Riequilibrio nelle relazioni
- Riduzione di ansia e paura
Ovviamente si tratta di benefici e effetti ottenuti con la pratica, non di risultati ottenuti durante la meditazione. Praticando regolarmente e con dedizione il percorso di riequilibrio comprenderà i benefici sopracitati e molto altro.
Come si fa a Meditare?
La meditazione è un processo di consapevolezza, si pone come unico obiettivo quello di essere nell’istante presente. Meditare equivale a cercare il momento presente. Il famoso “carpe diem”, diventa uno spazio infinito dove perdersi per poi ritrovarsi. I modi per raggiungere lo stato di quiete e calma sono tanti e diversi. Possiamo dividere le tecniche meditative in tre macro categorie:
- meditazione visiva (basata su visualizzazioni);
- meditazione mantrica (basata sulla ripetizione di frasi, canti, parole, invocazioni, preghiere, lodi);
- meditazione che attua la fusione tra cuore e mente.
Come primo metodo semplice e di facile approccio vi è quello di rivolgere l’attenzione alla propria respirazione. Inizialmente sarà sufficiente prestare attenzione, osservando con tanta pazienza e perseveranza il proprio respiro. Applicandosi con regolarità e costanza, durante la pratica meditativa ci si può accorgere che le onde cerebrali entreranno in uno stato di più profonda consapevolezza. Lo stress andrà sciogliendosi e la sensazione di armonia inizierà a vibrare con maggiore intensità giorno dopo giorno. Nel primo periodo di pratica può nascere l’esigenza di essere seguiti, e può essere utile un corso che insegni i principi base del meditare. A questo proposito puoi trovare interessante il nostro corso “Comuni(am)are”. Ad ogni modo l’arte di meditare è qualcosa di insito in ognuno di noi è come un fiore pronto a sbocciare in ogni momento, basta semplicemente volerlo.
La meditazione può avere effetti negativi?
Quando si parla di “negativo” occorre fare delle precisazioni importanti, soprattutto inerenti alla meditazione. E’ importante comprendere cosa tratta la meditazione e il significato di “meditare”, dal vocabolario Treccani: dal lat. meditari, frequent. di mederi «curare», accostato al gr. μελετάω «curarsi di qualche cosa, riflettere, meditare».
Fermare a lungo e con intensa concentrazione spirituale la mente sopra un oggetto del pensiero. Considerare profondamente un problema, un argomento, soprattutto di natura religiosa, morale, filosofica, scientifica, allo scopo di intenderne l’essenza, indagarne la natura, o trarne sviluppi, conseguenze.
Prendiamo la parola “curare” o “prendersi cura” questa azione spinge la persona che sta meditando a portare l’attenzione al suo corpo, al suo respiro e allo stato emotivo in cui si trova. Nel momento stesso in cui questo accade ecco che la persona crede che sia stata la pratica meditativa a procurarle il malessere che sta vivendo. La verità è che la meditazione le ha dato l’occasione di accorgersene, e di conseguenza “prendersene cura” per trasformare lo stato depressivo e ansioso in cui versa da tempo.
Naturalmente stando ai risultati sembra che circa una persona su dodici sperimenti un effetto “negativo” indesiderato. Come sempre l’effetto utile della pratica viene vanificato dalla paura di vedere ciò che è necessario per poter stare bene con se stessi e con gli altri.
La meditazione trascendentale tratta ansia e stress
La meditazione trascendentale tratta anche l’ansia e lo stress, se fatta consapevolmente analizza spontaneamente e senza sforzo la mente fino a trascendere il livello più sottile del pensiero. Lo scopo è raggiungere un profondo silenzio interiore e un’espansione della consapevolezza.
I benefici della tecnica della meditazione trascendentale si ottengono praticandola fin da subito. Centinaia di ricerche scientifiche indipendenti dimostrano come la MT aumenta la calma, creatività, energia, chiarezza mentale, felicità e tutti gli indicatori di un benessere generale.
La meditazione trascendentale è stata ideata in India e diffusa dal maestro Maharishi a partire dal 1958. Egli dichiarò che lo scopo di questa meditazione è di ostacolare i campi elettromagnetici delle proprie idee e aiutare la mente ad equilibrarsi con sé stessa e con l’esterno. Questo di conseguenza ci aiuta ad eliminare gli stati di stress e di ansia che come occidentali viviamo costantemente.
Non è una tecnica di rilassamento o concentrazione e non richiede niente di particolare. Lo scopo finale è la diminuzione della “confusione mentale” causata dal passaggio continuo di pensieri inutili e roboanti.
Ci sono molti modi che cercano di perfezionare la mente verificandola in un modo o nell’altro. Questi sforzi sono difficili e monotoni e anziché dare risultati allontanano dalla vita.
A causa dell’ostacolo e l’incapacità di questi metodi di riscontro della mente si è diffusa la teoria che il percorso per realizzare la pura coscienza sia complicato.
Ecco i vari passi che portano ad una buona pratica di meditazione
Accomodati su una sedia, con i piedi poggiati al pavimento e le mani sul ventre rilassandoli semplicemente.
Con gli occhi chiusi respira a fondo e lascia che la tensione fisica si distenda. Poi apri e chiudi gli occhi fino alla fine dei 20 minuti di meditazione.
Scegli un pensiero che diventerà il tuo mantra e ripetilo nella tua mente, ti faciliterà la concentrazione.
Adesso sei concentrato e pronto a individuare il terzo occhio (il sesto chakra), lo devi sentire tra le due sopracciglia.
Quando sono passati 20 minuti è il momento di cominciare a muovere, piano piano, mani e piedi per uscire dallo stato di meditazione.
Ora puoi riaprire lentamente gli occhi, non avere fretta, rimani ancora comodo e tranquillo qualche minuto.
Arrivare ad una meditazione soddisfacente passa da un buon maestro che saprà aiutarti nella pratica con i tempi e i modi giusti.