Partendo dal presupposto che tutti gli strumenti sono validi per quanto funzionale sia il motivo per cui sono stati creati o scoperti, a volte si possono avere delle aspettative sulle funzionalità degli strumenti usati, come in questo caso potremmo averne sulla radiestesia. La necessità aguzza l’intelletto dell’essere umano che si sforza per riuscire a trovare soluzioni al suo problema. L’essere umano è naturalmente predisposto all’esperienza la quale viene a volte giudicata soggettivamente ancor prima di essere fatta. Le aspettative generano uno stato emozionale di frustrazione o di eccitazione, divenendo la causa inconsapevole di un fallimento. Tutto dipende dallo stato di frequenza vibrazionale della persona. Partiamo, innanzitutto, dal capire come funziona la radiestesia.
Come funziona la radiestesia
La radiestesia si basa sull’idea che tutti gli oggetti, persone e sostanze emettono radiazioni che possono essere percepite da persone particolarmente sensibili. Queste radiazioni possono essere captate utilizzando strumenti specifici come il pendolo radiestesico e le bacchette radiestesiche.
La radiestesia parte dal presupposto che le frequenze vibrazionali influenzano il pendolo o le bacchette, è una pratica che combina intuizione e percezione energetica. Anche se non è riconosciuta dalla scienza moderna nei tempi antichi era ampiamente utilizzata.
La parola Radiestesia deriva dal latino “radius” (raggio) e dal greco “aisthesis” (sensibilità), descrive così l’abilità di percepire radiazioni o energie invisibili all’occhio fisico umano.
Uno dei principi fondamentali è l’effetto ideomotorio che si verifica quando i pensieri e le intenzioni del radiestesista influenzano inconsapevolmente i piccoli movimenti muscolari, facendo muovere il pendolo o le bacchette. I movimenti sono il risultato fra la mente e il corpo.
L’abilità principale che viene acquisita frequentando il nostro corso di radiestesia che organizziamo tra Rimini e Cesena, sono, infatti, consiste proprio nell’uso del pendolo attraverso uno specifico protocollo.
Come capire se il radiestesista sta intenzionalmente influenzando i risultati
È difficile capire se il radiestesista sta intenzionalmente influenzando i risultati perché è proprio la scienza che ha dimostrato quanto sia inevitabile che l’osservatore il quale sta osservando l’osservato sia parte dell’esperimento stesso.
Come correggere le aspettative e le convinzioni personali del cliente
Il radiestesista deve essere il più distaccato possibile da eventuali giudizi personali, così da predisporre il cliente ad una chiara e utile spiegazione sull’utilizzo della radiestesia. L’obiettivo è quello di correggere aspettative e convinzioni generate da un giudizio soggettivo e non oggettivo. Il radiestesista dovrà comportarsi nel modo più professionale possibile dando tutte le spiegazioni che servono perché il cliente possa comprendere le possibilità insite nella sessione senza caricarsi di inutili congetture a priori.
Come lo stato emotivo influenza l’esito della sessione
Il nostro corpo è un unico corpo formato da più parti che si intersecano fra loro in una comunicazione non verbale ma altamente comunicante sotto aspetti completamente invisibili all’occhio umano. Il radiestesista deve essere cosciente di quanto il suo stato fisico, mentale, emozionale può influenzare o meglio condizionare l’esito della sessione. È lui stesso, infatti, il canale attraverso cui la frequenza vibrazionale si esprime fino ad estendersi nel pendolo. Le emozioni sono frequenze vibrazionali che si cristallizzano nel corpo fisico e come tali agiscono con e attraverso di lui.
Quali problemi non possono essere trattati con la radiestesia
Tutti i problemi possono essere trattati con la radiestesia. Ciò che serve sapere è come porre il problema con la giusta domanda, la quale esprime correttamente il problema.
Facciamo l’esempio di una persona che ha un tumore. Chiedere alla radiestesia se attraverso la sessione si può avere una risposta affermativa alla domanda – morirò a causa del tumore? – è una domanda che non può ricevere risposta adatta in una sessione di radiestesia. Il radiestesista, infatti, non si occupa del futuro. Non è un mago e neanche un’illusionista, ma un operatore che con il suo strumento e la sua conoscenza può aiutare la persona a ribaltare il percepito. La radiestesia non funziona così.
Le influenze di frequenze vibrazionali basse possono influenzare il corso del tumore nel corpo della persona introducendo così emozioni derivanti dalla paura che vanno ad abbassare la vibrazione impedendo uno sviluppo più positivo della situazione. La frase “pensa positivo” ha un senso.
Forse non lo sapevi, ma attraverso la radiestesia attiva è anche possibile eseguire la pulizia energetica della propria casa o del luogo in cui lavori.
Come misurare l’esperienza e la formazione del radiestesista
La conoscenza della materia è l’unico modo di misurare l’esperienza e la formazione del radiestesista. Un radiestesista ben formato è un radiestesista informato, in grado di dare risposte semplici, chiare ed esaurienti alle richieste del cliente. La sua umiltà nel porsi a servizio dell’individuo che si rivolge a lui sarà il metro con cui misurare le sue competenze. Nessun allarmismo e nessun terrorismo saranno i suoi modi. Con una pacata e tranquilla modalità porterà a conoscenza del cliente le informazioni che lo rassicureranno e lo tranquillizzeranno.
Come rilassarsi ed aprire la mente prima dell’esperienza
Per darsi la possibilità di vivere un’esperienza utile e positiva serve prima di tutto chiedere al radiestesista di darci tutte le informazioni utili allo svolgimento della sessione. Stabilire una relazione chiara e semplice dove le domande possono trovare le giuste risposte. Porsi in uno stato di rilassamento attraverso la respirazione. Lasciare che il corpo ci mostri il nostro stato mentale ed emotivo, prendendo semplicemente atto del posto in cui ci troviamo e dell’esperienza che abbiamo deciso di fare.
La radiestesia non funziona se ci creiamo chissà quali aspettative, basate su false credenze ed inutili pregiudizi.
Nella radiestesia evolutiva, per esempio, si dà molta importanza all’intuizione e alla percezione sensoriale. La meditazione e il lavoro sulla connessione con il proprio campo energetico, infatti, permettono di amplificare le nostre percezioni e ci aiutano ad acquisire una maggiore consapevolezza di noi stessi.
Come evitare che stress ed altri fattori esterni rendano meno efficace il trattamento
Il radiestesista esperto sa mettere a proprio agio il suo cliente prima di cominciare la sessione. Parla con calma e serenità delle emozioni che in quel momento possono disturbare il cliente. Pone per prima cosa delle domande inerenti allo stress che in quel momento può essere presente. Invita ad accettare il fatto che tutto ciò che ci circonda entra in relazione con noi, influenzando il nostro stato.
Riconoscere che fattori esterni possano rendere meno efficace il trattamento è riconoscere il motivo per cui si è deciso di fare una sessione di radiestesia.
Lo scopo è alzare le frequenze vibrazionali che rendono inefficace la nostra determinazione nel raggiungere gli obbiettivi che ci siamo posti. Questo perché le sostituiamo con frequenze vibrazionali basse, capaci di consumare un enorme quantità di energia, rendendoci stanchi, stressati e demotivati.
Conoscendo e accettando il nostro modo di vivere le esperienze, eliminiamo lo stress e i fattori esterni che possono rendere meno efficace il trattamento. È un paradosso, ma il trattamento di radiestesia non funziona appieno se non riusciamo a calmare la nostra mente e a lasciarci andare. Uno degli obiettivi della radiestesia curativa, infatti, consiste proprio nell’aiutarci a comprendere e a superare il nostro autosabotaggio inconscio.