Riti sciamanici di guarigione e purificazione | Eidos
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Riti sciamanici di guarigione e purificazione

Riti sciamanici di guarigione e purificazione

In questo articolo faremo un viaggio nel mondo, nella storia e nelle diverse culture per comprendere, in modo approfondito, i riti sciamanici di guarigione e purificazione e gli strumenti ancora oggi utilizzati.

 

Un recente esempio cinematografico: Avatar

Lo sciamanesimo ha origini antiche quanto l’uomo ed è fra le pratiche spirituali più conosciute dall’uomo. Lo testimoniano i tanti graffiti e pittogrammi trovati sulle pareti rocciose di tantissime grotte. Fin dalla sua nascita egli ha sentito dentro sé stesso una necessità inconsapevole di guarirsi autonomamente, attraverso l’utilizzo di strumenti che erano parte della sua quotidianità. Pensiamo all’uso delle erbe, dei minerali, delle piante in uso in tante popolazioni antiche. La pratica dello sciamanesimo è un’insieme di credenze e rituali secolari che onorano la Terra come un’entità viva e cosciente. Possiamo vederne un chiaro esempio nel Film prodotto da Jon LandauAvatar” dove gli Esseri che vivono su Pandora sono tutti connessi ad Essa e fra loro. Queste antiche tradizioni integrano varie tecniche, fra le quali la visione che consente di comunicare con gli spiriti presenti in natura, che siano di terra di acqua e di mare (Cowan, T, 2000).

 

Lo sciamanesimo africano, siberiano, americano e asiatico

Entriamo ora nel vasto panorama storico e culturale sciamanico dei vari continenti introducendo lo sciamano dell’Africa. Considerato come il depositario di un vasto sapere, ricopre importanti posizioni nell’ambito sociale e politico. Interpreta i sogni, consiglia su come curare i malesseri, su come risolvere problemi, utilizza tecniche per sostenere e proteggere i guerrieri e sa come ritrovare mandrie disperse (Sciamani magici degli Zulù, cfr Sitografia).

Passiamo dalle steppe della Siberia per incontrare le pratiche amerinde. Entriamo nel mondo della Mongolia per poi ritrovarci nei paesi dell’America Centrale. In tutto il pianeta risuonano le invocazioni, i riti e le cerimonie sciamaniche perché fanno parte dell’uomo stesso e della sua natura. Attraverso la stimolazione ritmica si crea una relazione ecologica con il corpo/mente che porta ad un’armonizzazione delle parti generando così una possibile autoguarigione.

 

Il tamburo sciamanico

Nei riti sciamanici venivano usati diversi strumenti per la guarigione e la purificazione. Uno di questi è il tamburo sciamanico.

Il tamburo rappresenta lo strumento più utilizzato nella storia da tanti popoli. Oggi ci troviamo di fronte allo studio delle neuroscienze che possono avvalorare questo strumento e il suo uso attraverso lo studio delle onde sonore, delle vibrazioni e frequenze prodotte dal cervello se portato in uno stato di trance.

Dal punto di vista strettamente scientifico, si sa ancora molto poco sul cervello e le varie connessioni neurali. Soprattutto durante una trance che includa uno stato alterato o espanso di coscienza.

 

Studi e ricerche sugli stadi di trance indotti con l’uso dei tamburi

Ci sono vari studi e diverse ricerche sugli stadi di trance “naturalmente” indotti con l’uso dei tamburi. Citiamo, in particolare, il progetto, in collaborazione con i ricercatori del Max Planck Institute in Germania, del MGH Martinos Center for Biomedical Imaging, di Charleston in Massachusetts, I ricercatori si sono avvalsi della partecipazione di quindici sciamani e dell’utilizzo di uno strumento piuttosto sofisticato il Magnetic Resonance Imaging.

Durante l’esperimento è stata effettuata una scansione di 8 minuti durante i quali gli sciamani risultavano in stato di coscienza sia “normale” che alterato ascoltando il suono dei tamburi. Il risultato delle analisi ha messo in luce una grande attività di interconnessioni tra diverse aree del cervello durante lo stato di trance. Ad esempio gli scienziati hanno rilevato un incremento di connettività nella corteccia cingolata posteriore e un’attivazione contemporanea di specifiche aree del cervello che hanno favorito il mantenimento dello stato di interiorizzazione durante la trance.

È stato constatato che il suono dei tamburi, essendo così ripetitivo, richieda poca attenzione e un numero minimo di processi addizionali. Questa modalità induce facilmente alla trance e al distaccamento dall’ambiente esterno e dai suoi stimoli. Questi riti sciamanici producevano una capacità di espandere la visione interiore facilitando la veggenza e conoscenza utile alla guarigione.

La scienza, oggi, ha dimostrato che il ritmo costante del tamburo crea dei cambiamenti nel sistema nervoso centrale. Facilita la produzione di onde cerebrali Alfa e Theta, in contrapposizione alle Beta, caratteristiche della coscienza ordinaria.

 

Sonagli, campane e gong

Lo studio sui suoni e, quindi, delle onde sonore, attraverso la musicoterapia, la trance dance, l’armonizzazione sonora con le campane tibetane e la voce hanno dimostrato un profondo effetto sull’attività cerebrale. Il battito ritmico e costante del tamburo colpito quattro volte e mezzo al secondo, è la chiave per trasportarci in uno stato simile alla trance che denota un’attività cerebrale in onde Theta. Lo stesso stato si può ottenere con il suono di sonagli, campane e gong.

 

Lo stato Theta

È interessante notare che le nostre onde cerebrali hanno una componente di frequenza corrispondente a quella della risonanza di base della Terra. La frequenza diventa più forte nel “Viaggio Sciamanico”, perché ci sembra di essere in qualche modo collegati alla Madre Terra attraverso il suo campo elettrico.

Non è una coincidenza che la “Risonanza di Schumann” si verifichi a circa 7,83 Hz (cicli al secondo) quando i battiti del tamburo durante i “viaggi” è di 4,5 battiti al secondo (240/300 colpi al minuto) che equivale a 7,2 Hz. Durante lo stato Theta molti scoprono di essere capaci di comprendere concetti e relazioni complessi che diventano incomprensibili quando si ritorna allo stato Alfa o Beta.

Theta è uno dei regni più sfuggenti e non ordinari che possiamo esplorare. Questo stato lo viviamo quando stiamo per svegliarci o stiamo scivolando nel sonno. Oppure in un sogno ad occhi aperti dove abbiamo lampi di immagini piuttosto vivide che si presentano alla nostra mente diventando più ricettivi paragonato al nostro stato normale di coscienza.

Lo stato Theta è ideale per l’apprendimento e stimolare la memoria, attraverso lo stato meditativo indotto dai suoni si è notato un accrescimento della creatività, una netta riduzione dello stress, un risveglio dell’intuizione e una più alta disponibilità verso le percezioni extrasensoriali.

Se desideri imparare ad utilizzare le campane tibetane armoniche, il tamburo sciamanico e gli oli essenziali, tutto in armonia con il proprio corpo, mente e anima, potresti trovare interessante il nostro percorso Madre Incanto.

 

I riti sciamanici di guarigione e il recupero dell’Anima

Lo sciamanesimo utilizza riti utili alla guarigione attraverso la purificazione di mente, corpo e spirito. Gli sciamani siberiani hanno vissuto a stretto contatto con la natura rispettandola in tutti i suoi aspetti, creando una sana relazione con essa.

Scopriamo così la loro visione animista in quanto tutto ciò che circonda le persone è vivo e dotato di spirito. Ciò che viene messo in evidenza è il fatto che il benessere individuale e collettivo dipende dall’equilibrio con le forze spirituali e l’ambiente circostante.

Una delle cause considerata la fonte delle malattie sia fisiche che mentali è “il ratto dell’anima” che può avere una manifestazione fisica ma anche mentale. Il rituale che compie lo sciamano è il “recupero dell’Anima”. Questi riti sciamanici di guarigione gli permettono, con l’aiuto delle entità divine, d ritrovarla, liberarla e reintegrarla nel malato. Oggi chiameremo questo rituale con le parole di Carl Gustav Jung, un viaggio nell’Inconscio.

 

L’Anima, mediatrice tra l’inconscio e il Sè

Nel mondo delle immagini dove l’Anima è l’archetipo femminile, la componente inconscia della personalità dell’uomo, l’Anima si manifesta nei sogni con immagini che corrispondono all’Eros materno. Essendo l’Anima il principio dell’Eros, essa determina l’incontro con la donna ideale che spesso è la proiezione dell’Anima stessa. È una radio che sintonizza la mente dell’uomo con i suoi valori interni. È la voce del “grande uomo”, la guida tra l’inconscio e il Sé.

L’Anima, mediatrice fra l’inconscio e il Sé, guida dell’uomo verso il mondo interiore, fa in modo che ci sia una ricongiunzione fra Psiche ed Eros. Questo avviene attraverso la “riflessione”, la reflexio, cioè, attraverso il ripiegarsi su di sé stessa.

L’Anima è determinata da fattori personali ma anche e, soprattutto, dalla cultura collettiva, dai miti e dalla terra d’origine. Come gli altri elementi dell’inconscio, ha un bagaglio storico culturale molto interessante sulla quale la coscienza deve riflettere, così da ritrovare la connessione con la propria Anima.

Per maggiori approfondimenti su questi temi ti invitiamo alla lettura del Manuale di Autoguarigione Spirituale.

 

La definizione di Michael Harner dello sciamanesimo

L’antropologo statunitense Michael Harner definisce lo sciamanesimo “un insieme di tecniche specifiche per cambiare stato di coscienza, viaggiare e lavorare nel mondo degli spiriti”. Queste entità non materiali possono essere guide, antenati, angeli, animali di potere o esseri di luce. Michael sostiene che per raggiungere lo stato di coscienza alterato non è necessario assumere droghe psicotrope o ingerire stupefacenti. “Lo sciamanesimo contemporaneo, come quello della maggior parte delle culture tribali, utilizza un suono monotono e percussivo per indurre uno stato alterato di coscienza”, spiega Harner in “The Way of the Shaman: A Guide of Power and Healing”.

 

La medicina moderna e la voce degli antichi

Sembra che di questi tempi ci sia una rinascita di queste tradizioni nelle pratiche legate al benessere. Questo perché la medicina moderna ha escluso l’Essere dalla sua parte Umana. Ha relegato la parte spirituale dell’individuo alla religione Ha tolto dagli insegnamenti la voce degli antichi.

Asclepio

“Divinità della religione greca antica, patrono della medicina. Il suo culto come divinità guaritrice si estese rapidamente in tutto il mondo antico (il dio si insediò a Roma nel 293 a.C. con il nome di Esculapio, nell’Isola Tiberina). Mentre la tradizione presenta Asclepio come una divinità vera e propria, alcuni momenti del suo culto sono di natura strettamente eroica. L’attributo principale di Asclepio, il serpente, ne dimostra il carattere originariamente legato agli inferi. Come dio sotterraneo, Asclepio impartiva oracoli, limitati in seguito al campo medico, a cui venne destinato da Apollo.”

Ippocrate

“Medico (n. Isola di Coo, 460 a. C. circa – m. 370 a. C. circa). Praticante e maestro di medicina in Atene e in Tessaglia, I. fu, secondo la testimonianza di quasi contemporanei come Platone e Aristotele, il medico più famoso della sua epoca e, secondo quella di una tradizione che culmina in Galeno, il fondatore della medicina scientifica in Grecia.”

 

La necessità di comprendere

La medicina moderna si limita a queste le informazioni sicure intorno alla sua figura. Tutto il resto fa parte di una secolare “questione ippocratica”, ancora lontana da una soluzione definitiva. Ha tolto ciò che riguarda lo spirito, ha dato all’individuo l’informazione tecnica e lo ha lasciato solo nel cercare di capire il motivo per cui il corpo/macchina si è “ammalato”.

Per questo motivo l’individuo ha necessità di comprendere e si avvicina a tutto ciò che può avere una connessione con il suo Essere. Sente la necessità di andare oltre alla materia e di conoscere ciò che sta aldilà dell’analisi fredda e sterile della carne.

Conoscere i messaggi/effetti/malattie del corpo fisico per comprenderne le cause soggettive e oggettive in una modalità più integrale e sensata ci aiuta a crescere come protagonisti della nostra vita e non come vittime del destino avverso. La conoscenza ci renderà liberi! Un contributo verso questa direzione lo offre il corso di Giorgio Beltrammi sulle 5 Leggi Biologiche.

 

Lo sciamanesimo e il rispetto per il pianeta e per gli esseri che lo popolano

Dice Harner: “Migliaia di persone, negli Stati Uniti e altrove, hanno intrapreso la pratica dello sciamanesimo e l’hanno introdotta nella loro vita quotidiana, in particolare, coloro che cercano nuove soluzioni ai propri problemi di salute, siano essi fisici, mentali o emotivi”.

Continua dicendo “In questi tempi di crisi ambientale globale, fornisce un elemento che manca alla maggior parte delle principali religioni antropocentriche: il rispetto per il pianeta e per gli esseri che lo popolano, nonché la comunicazione spirituale con questi ultimi”.

Le pratiche mirano a ripulire il corpo umano dalle tensioni che si creano durante la nostra vita quotidiana. Pensiamo alle relazioni che sono alla base di ogni nostra espressione. Tutto è relazione: il respiro, il cibo, il corpo, i pensieri, le emozioni, le azioni… Tutto ciò che facciamo è “relazione”.

 

L’osservazione oggettiva

Ogni nostro movimento implica una relazione e da ogni relazione nasce una manifestazione emotiva. Questa va a cristallizzarsi nel nostro corpo fisico.

La cristallizzazione è una condensazione soggettiva dell’informazione, la quale viene “sporcata” dai nostri giudizi e pregiudizi, nati sulla base di credenze mai verificate. L’oggettività rimane un processo inosservato per la maggior parte di noi, come la soggettività.

Ci sono pratiche come la meditazione che mirano ad insegnarci l’osservazione oggettiva del nostro corpo fisico, mentale ed emotivo. Rituali di purificazione attraverso la visualizzazione di una candela. Rituali dove vengono recitati dei mantra mentre si osservano delle figure geometriche chiamate yantra. Lo stesso atto compiuto tutti i giorni è un “Rituale Sciamanico”.

 

Il significato delle parole “rituale” e “sciamanismo”

È importante a questo punto conoscere la radice del nome “rituale” in quanto il significato etimologico dal vocabolario online della Treccani dice:
Che appartiene al rito, è conforme o si svolge secondo il rito religioso: preghiere, formule r.; linguaggio r.; purificazione r., ecc. Libri r., i libri contenenti le norme che regolano lo svolgimento dei riti: libri r. etruschi, una delle tre sezioni dei libri sacri etruschi, in cui erano contenute le norme che regolavano la vita sociale e politica, civile e militare, degli individui e delle comunità, e anche precetti sulla morte e sull’esistenza ultraterrena. La struttura di un determinato rito (per es. messa, battesimo, matrimonio, esequie, ecc.) considerato nel suo insieme e nella forma descritta dal libro liturgico: cioè il rito considerato in sé stesso, nella sua forma statica. Comprende quindi sia le formule, sia le diverse parti di cui si compone il rito, sia i gesti, i movimenti e i varî atteggiamenti da assumere secondo lo svolgimento del rito medesimo. Si contrappone a «celebrazione», in quanto questa indica l’«azione» rituale o svolgimento del rito medesimo con i vari ministri che compiono, ciascuno, la loro parte e con la partecipazione attiva dell’assemblea al rito stesso.”

Una volta compreso il significato di “Rituale” passiamo alla parola “Sciamanismo” la pratica religiosa più antica appartenente al genere umano. Soprattutto in questo ultimo periodo, è molto abusata perché si equivoca sul suo significato che è per certi versi ancora incerto. Si fa risalire al termine “saman”, utilizzato nella cultura tunguso siberiana per indicare “colui o colei che conosce”. Lo sciamano, infatti, viene considerato un guaritore e un mediatore tra il mondo dei vivi e il mondo degli spiriti. Nel mondo occidentale era rappresentato dal Dio Asclepio.

 

Pensare, sentire, volere

Dalla descrizione possiamo quindi dedurre che nell’antichità occidentale i medici erano anche dei sacerdoti, quindi degli “sciamani” a tutti gli effetti. Dalla foresta amazzonica alle giungle indiane, dalle steppe dell’Asia alle isole del Giappone, dalle vette andine alle vallate himalayane, dalle piramidi d’Egitto ai deserti dei Tuareg, dai boschi dell’Europa del nord alle grotte dell’Europa del sud… In ogni dove si snoda un viaggio affascinante che è quello compiuto da ogni Essere Umano presente qui sulla Terra. A questo Essere è chiesto di riconoscere la propria natura che ha necessità di essere cerimoniata, ritualizzata, amata e materializzata attraverso un percorso di conoscenza e coscienza: pensare – sentire – volere.

 

L’obbiettivo dei riti sciamanici di guarigione

L’obbiettivo dei riti sciamanici di guarigione è, a tutti gli effetti, un atto simbolico. Utile ad armonizzare stati alterati del corpo, sia sul piano fisico che su quello mentale ed emotivo. Lo scopo è promuovere il benessere, creare armonia e far comprendere che tutto ciò che noi riteniamo materia è vibrazione. Un insieme di cellule ordinate dal suono, che si sono unite le une con le altre fino a dare forma ad un’idea, ad un progetto.  Può essere un Essere Umano oppure un’opera artistica, un’opera imprenditoriale, un’immobile o un ponte.

È un modo per creare armonia fra l’Essere Umano e la Natura, per contattare i nostri Avi, per rinsaldare l’unione fra Spirito e Materia.

Tutti i riti sciamanici hanno elementi che li accomunano: il Canto e la Musica, la Danza, le Erbe e gli Incensi, gli Strumenti come le Percussioni, i Sonagli. Tutti strumenti che, seppur diversi nella forma e nel suono, ritroviamo nella religione della Santa Romana Chiesa Apostolica Cattolica e in tante altre religioni: i Canti Gregoriani, la Messa Cantata, la preghiera, il rosario. Sono solo alcuni rituali che si praticano senza sapere che lo sono.

La Vita è la Cerimonia i Rituali ne sono la manifestazione. Come può esserlo un lavoro costante e disciplinato su di sé per compiere quella scelta che ci porterà a prendere la decisione di conoscerci, di dare risposte esaurienti alle nostre domane, di ricercare la nostra strada e lo scopo per cui siamo venuti su questo pianeta. Fare un percorso che abbia questa finalità è ciò che ci serve per guarire da tutte le nostre ferite, purificando i nostri pensieri, le nostre parole e le nostre azioni. Puoi intraprendere questo percorso formativo anche presso la nostra accademia: lo abbiamo chiamato Madre Incanto.

Cara Catia,
Ti scrivo inanzitutto per RINGRAZIARTI🌹❤️
È da un paio di settimane che “casualmente” ho scoperto i tuoi oracoli del mattino e mi sto guardando le dirette passate e ora seguo con interesse e presenza.
Ovviamente sono capitati proprio in questo momento dove stanno/potrebbero Avvenire cambiamenti interessanti, momento in cui mi sento ancora più consapevole della vita e la mia strada si illumina sempre di più anche se ombre, dubbi, paure e giudizi e Ego vengono sempre a galla.
Sono qui perché voglio allenarmi ad osservare, a dire si alla mia anima e a trovare l’equilibrio accogliendo gli opposti. Proprio come parli nei tuoi video. Grazie per questo che dono che stai mettendo a disposizione per noi🙏💞

Sono felice in Germania e ancora di più perché sento una connessione potente con l’Italia e con te più che mai cara maestra. Davvero tante volte e anche più volte al giorno ti ringrazio nel mio cuore per tutto ciò che ho scoperto, imparato ed evoluto attraverso i tuoi insegnamenti e le tue pratiche.

Ho praticato Reiki alla mia coinquilina ed è stata meglio. Lo pratico al cibo e in altre occasioni. Anche al lavoro con i bambini o prima di dormire.

Il messaggio di oggi dell oracolo è guardacaso proprio quello che mi serve per ciò che sto vivendo.
La mia coinquilina è tosta ed è anche lei una maestra perché attraverso di lei vengono fuori emozioni antiche ma a volte è difficile perché mi arriva quella sensazione che lei “sa tutto” della vita e anche della mia e tocca tante corde delicate. Dice di essere una delle persone più positive che ci siano ma poi spesso si lamenta perché alcune sue aspettative non corrispondono e questo mi fa lavorare sui miei sensi di colpa e su ciò che invece io sono e i miei tempi che mi occorrono per evolvere.

Forse riuscirò a maggio a lavorare nell asilo nel bosco qua. Il mio sogno. E proprio quando si sta realizzando arrivano delle paure. Ed è interessante da osservare come ogni esperienza ha semplicemente i lati ombra e i lati luce come la luna ogni notte.

Le scelte per me sono sempre ardue e sto imparando che ogni scelta apre ad altre possibilità.

Lavoro poi sull’ironia. Prendo le cose un po troppo sulserio ultimamente mentre potrei vivere con molta più leggerezza.

È così bello il sentiero della vita e ora sono tornata a Trier e vivo proprio accanto al bosco e ogni giorno sono la a camminare e/o meditare.

Ti mando tanto Amore, anche a tutti a casa e alla tua associazione e accademia.

❤️🌹Aho🙏❤️💞

– Elena S. –

Nel 2013 vengo a conoscenza dell’Associazione il Richiamo di Catia Massari, decido di partecipare a una presentazione di cerchi di donne “Luna Rossa”. Quella sera decido di partecipare all’evento, è stata la scelta migliore che potessi fare per migliorare la mia vita. Catia mi è subito entrata dentro, la sua semplicità, il suo modo di esprimersi (fatti non parole) come dice sempre, poi il modo di presentare il progetto è stato per me un varco luminoso che si apriva. Da quel momento partecipo settimanalmente agli incontri: meditazione, reiki, cerchi di donne, viaggi sciamanici e tanti altri progetti. Catia in questi anni per me è stata un’insegnante, una guida, mi ha aiutato a comprendere la mia direzione, mi ha portato a fare chiarezza e comprende tante situazioni che mi causavano, dolore sia fisico, sia emozionale. Ad oggi la sensazione più forte è quella di avere imboccato la strada giusta per me. Catia in questo è stata la lanterna al mio fianco, pronta a sostenermi e a incoraggiarmi a trovare la mia direzione, il mio compito in questa vita. Grazie Madre di esserci sempre, un abbraccio di ❤️

– Monica N. –